Condensato di nulla
Ovvero le prime ore della mia giornata standard. Dove standard è usato come sinonimo di vuoto, disoccupato, moderatamente annoiato, certamente migliorabile.
Da fine settembre ad inizio giugno. Così l’umido nutre la muffa nel cervello e muore ogni speranza, già al risveglio, nasce, invece, il desiderio di procurarsi del Prozac.
Prima attività della giornata dopo il caffè, defecatio con sigaretta opzionale. Panorama sul piatto doccia e lettura della rivista da cesso per eccellenza. Mentre il bidet funge da posacenere. Cioè, endless joy, brotha.
Lavarsi i denti e la faccia. E poi constatare che i capelli si sono messi in protesta non violenta,
o che, forse, le rondini ti hanno fatto il nido in testa.Questo è il colpo definitivo ai pochi residui di dignità. A dieci minuti dal risveglio.
Uno potrebbe fare mille cose per migliorare il mondo prima di pranzo.
Scegliere di guardare un gruppo di nullità che non combina niente, invece, mantiene una certa continuità tra quello che sta al di qua e al di là dello schermo.
Sono io che guardo loro o sono loro che guardano me? è la stupida domanda del momento.
La sera, invece, ci si trastulla così. In modo di assicurarsi un ‘altra mattina di totale improduttività.
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Tag:"niente" in tedesco, nada, niente, nothing, rien
moosica e moosica a sbafo
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Al momento contiamo almeno...
- 62.512 dispersi
E’ anche la giornata più triste dell’anno…
per dare il colpo di grazie, consiglierei in camera un poster con palme e tramonto su isola deserta. hai presente quelli anni ’70-’80?
Io invece inizio la mia giornata con due splendide, magnifiche, sensazionali, interessantissime, ore di greco. 😉
che poi è quello che vorrei fare pure io…e molte volte è proprio quello che faccio
Io non posso più concepire il mio pomeriggio senza Amici.
Ho letto della “giornata più triste dell’anno”. Ma, dato che non ho avuto feste particolarmente “rilassanti e divertenti” né ho fatto per l’anno nuovo buoni propositi che possano fallire, direi che sfuggo alle nefaste influenze del terzo lunedì di gennaio.
Certo, il paesaggio non è dei più allegri…
il panorama padano è un toccasana per il commercio di cappi.
Vanity fair nel cesso… questo si avvicina molto al mio concetto di sublime.
Ora devo andare, l’effetto del prozac non durerà ancora a lungo.
No, oddio, la prima fotografia mi ha fatto cadere in uno stato cata-depressivo. Non si fanno queste cose, é davvero scorretto….
Baci!
oh questop blog mi sta decisamente simpatico!
certo però che pure la montatura degli occhiali non scherza…
epperò.. hai un modo di scrivere interessante, tra il surreale e l’ironico.. bravo!
eh ma grazie finchè guardi amici…per forza poi ti riduci così!! =)
dai dai…datti da fare che il Friuli è meraviglioso…e la provincia di Udine la conosco bene…
Facciamo domande serie, diamine!!… chi è quella sul divano?? 😐
Secondo me sottovaluti l’effetto del tocai e del… vabbè non so se si può utilizzare la parola che volevo utilizzare. Temo ti mettano in galera perchè la foto è sfocata e non si capisce bene quello che fumi. Comunque… ti consiglierei una gita fuori porta a Villa Santina (ehm…) sede di un negozio di ottica che da quello che so possiede altre 2 filiali. Una a Udine. L’altra a Forlimpopoli. Piccolo il mondo eh? Un segno dell’Altissimo oserei dire.
…scusa… voto in spirito di osservazione 4-. Quella che fuma è la tipa… o almeno, dato le ragioni dette sopra (foto sfocata), è una tipa vero?
Cacchio ma allora è proprio vero, i dintorni di Udine sono uguali ai dintorni di Amiens. Gianl, dammi il tuo indirizzo che ti mando il Prozac, qua cresce sugli alberi
eheheeh! bel post, complimenti! divertente e autoironico. mi ricorda il periodo in cui vivevo da sola… ora sono tornata dai miei ù_u ! baci e a presto 🙂
perchè non vieni a fare un giro dalle mie parti? quando tornerai in patria, ti sentirai meglio 😉
@ samuelesiani: “per dare il colpo di grazie, consiglierei in camera un poster con palme e tramonto su isola deserta. hai presente quelli anni ‘70-’80?”
COME AVEVAMO NELLA CASA VECCHIA, RICORDI??
Quanto a te, Gianl….
NO, AMICI, NO!!!!!!!!!
Praticamente una vacanza. Ti invidio a morte.
se vuoi studiare al posto mio per occupare il tempo…che io a far niente ci starei volentieri ultimamente!
la fotografia della doccia, con la copertina di vanity fair in primo piano.. che in qualche modo evoca l’immagine di qualcuno seduto sulla tazza, che svogliatamente sfoglia la rivista.. è degna di un premio Pultzer! Complimenti!(non oso immaginare lo sforzo creativo per giungervi..)
chi è la bionda che ride colla pagla tra le dita?